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Ci siamo! È pronta la realizzazione di un bel progetto in Val Tramigna, “La via dell’Iris: recupero e rilancio di una cultura per la valorizzazione del territorio”.
Tale progetto vedrà la luce entro due anni grazie alla sinergia tra i comuni di Cazzano di Tramigna e Tregnago, con partner privati del territorio quali Kaminando Onlus, Via dell’Iris della Val Tramigna, Cai di Tregnago, azienda agricola Fondo Prognoi, La rossa, Campo del curato, Erba Madre e la società agricola Vicentini. Un’ottima collaborazione tra pubblico e privato.
Compartecipi saranno i comuni di San Bonifacio poichè la via dell’Iris partirà dall’Abbazia di Villanova e Soave dove tale via si snoderà passando poi da Caltrano e Campiano per giungere al capitello di Sant’Anna di Tramigna. Grazie al finanziamento della Fondazione Cariverona si procederà al restauro della fontana di Caltrano, dell’antica scala a Cazzano, al recupero della vecchia condotta della sorgente del Tramignola e del ponticello a Tregnago.
Inoltre tale progetto prevede la realizzazione di un itinerario turistico attraverso boschi, contrade e punti panoramici di oltre 15 km quadrati.
Saranno messi a dimora 10 mila rizomi della pianta coinvolgendo famiglie, scuole, scout, volontari e si avvalorerà della collaborazione con l’Università di Ferrara che già da alcuni anni collabora con l’azienda agricola Erba Madre per portare avanti la ricerca scientifica sull’iris.
Il progetto aiuterà a far conoscere meglio questa zona prelessinica del veronese, creare nuove attività lavorative come ad esempio il noleggio di E-bike e guide ambientali.
Ma perché l’iris?
Perché è un fiore bellissimo, sgargiante che cresce spontaneamente e non ha bisogno né di interventi di carattere chimico né di irrigazione. Aiuta a consolidare i versanti tramite l’apparato radicale che è assai fitto e al contempo resistente. Durante la fioritura macchia di un colore viola sgargiante o blu intenso o candido bianco, il verde dell’olivo, il marrone della vite e il bianco del ciliegio, così da creare un effetto ottico mirabilante nella cornice paesaggistica.
Fino agli anni settanta l’iris era un’importante fonte di reddito per le famiglie della zona che vendevano i rizomi all’industria profumiera. Polveri naturali oggi sostituite molto spesso dalle molecole di sintesi nei laboratori della cosmesi.
L’iris nel mondo
L’iris è il simbolo della saggezza, della sincerità e della simpatia, è l’ultimo fiore a fuoriuscire dal vaso scoperchiato da Pandora dopo che tutti i mali si riversarono nel mondo, come narra la mitologia greca.
Iris infatti deriva dal termine greco che significa arcobaleno. Gli antichi greci associarono tale fiore alla figura mitologica di Iride, la messaggera degli dei, la quale riportava i messaggi divini agli uomini scivolando su un arcobaleno.
Nella fitoterapia cinese era impiegato come antinfiammatorio antibatterico antivirale e antifungino. Il popolo Navajo preparava il decotto contro il mal di denti e male alle orecchie, se ridotto in polvere veniva utilizzato come antisettico in caso di ferite. Alle Hawaii foglie e fiori davano il colorante blu per i tatuaggi. Durante il Rinascimento le radici infilate in una corda profumavano l’acqua bollente per lavare la biancheria e con il rizoma essiccato e polverizzato si profumavano e trattavano le parrucche indossate dall’aristocrazia francese ed inglese. Per le sue proprietà aromatiche officinali coloranti i fiori e i rizomi di alcune varietà di iris trovano impiego nel presente in profumeria in cosmetica in farmacia e nell’industria alimentare come ad esempio nel gin azzurro.
Insomma questo progetto ci permette di ricordare un antico mestiere e ristrutturare una “nuova” festa dell’iris. Attività divulgative, laboratori, passeggiate tra le nostre dolci colline per riassaporare quel connubio tra uomo e natura che l’industria farmaceutica e cosmetica ci hanno strappato, riassaporare e contemplare senza rumori e inquinamento l’antico canto degli uccellini mentre i nostri occhi si sbalordiranno ancora una volta per i colori di una tavolozza degna dei migliori pittori en plein air.
Bravi e lungimiranti furono pertanto gli ideatori e conduttori di questa meravigliosa iniziativa socio agreste: Maria Luisa Guadin (sindaco di Cazzano di Tramigna) Simone Santellani (sindaco di Tregnago) Anna Gilioli, Andrea Lista, Giovanni ed Irene Bagatin, Francesco Valentini, Chiara Bebber e Marco Malavasi.
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